Giovedì 12 dicembre alle ore 17.30 presso la sala Antica Armeria di Palazzo Ducale si presenta il libro Le ragioni di Torrefranca. Puccini e il melodramma italiano del XIX e XX secolo del prof. Renzo Cresti.
Nel 1910 un importante musicologo che si chiamava Fausto Torrefranca scrisse un libro intitolato "Giacomo Puccini e l'opera internazionale", in pratica si tratta della prima stroncatura dell'uomo e dell'opera di Puccini. Il libro suscitò un acceso dibattito ma molti all'epoca, musicologi come GIannotto Bastianelli e compositori come Alfredo Casella, erano intenti a un recupero della tradizione strumentale italiana pre-romantica e non amavano l'opera decadente e verista. Torrefranca, per esempio, scrive che "non abbiamo più il bel canto ma l'urlo" e fa una considerazione importante dicendo che alla musica melodrammatica manca l'esperienza fondamentale della musica strumentale, che dona all'opera equilibrio ed eleganza.
E' passato oltre un secolo dall'uscita del libro di Torrefranca e quindi va contestualizzato, questo lavoro lo fa Renzo Cresti, noto musicologo e già docente e direttore del Conservatorio Boccherini, che cura l'introduzione al libro, che risulta essere un contributo di rilievo e porta una visione critica al 'caso Puccini', che nel primo novecento era piuttosto controverso, per poi spostarsi sempre più verso un'accettazione totale delle opere del maestro di Lucca. Questo cambiamento di prospettiva è ben analizzato da Cresti, che spiega le ragioni per cui, da vari decenni a questa parte, Puccini è diventato superstar.