Il Natale da sempre è la festa della famiglia e chi è lontano da casa, se possibile, cerca di tornare dai propri cari, per scambiarsi ricordi, doni, riuniti sotto un albero luccicante.
La storia dell’emigrazione è anche storia di nostalgia, come si legge nelle numerose lettere conservate nell’archivio della Fondazione Paolo Cresci, soprattutto in occasione delle festività natalizie.
E il Natale, almeno un tempo, era festeggiato con il presepe, anticamente in gesso.
Questa tradizione aveva generato un mestiere, molto diffuso in Lucchesia: il figurinaio, artigiano anche con capacità artistiche che con materiale povero ma con inventiva realizzava statuine in gesso, soprattutto di soggetto sacro.
Natale è anche una festa soprattutto dei piccoli, dei bambini e della bambine, che trepidanti aspettano i regali tanto desiderati.
A differenza di oggi, un tempo i giocattoli erano costruiti con legno, latta, stoffa, cartone ma con maestria ed anche genialità.
Paolo Cresci, dedito alla raccolta delle memorie di emigrazione, riunì molte fotografie, spesso spedite dall’estero, di bambini ritratti con i loro giochi.
Sono questi gli argomenti, il presepe di gesso e i giocattoli di una volta, sui quali si svilupperà il racconto di Ave Marchi e Pietro Luigi Biagioni, per ricreare l’atmosfera natalizia, immutabile nel tempo.
L'evento si tiene nella Sala Antica Armeria di Palazzo Ducale.